Vorrei portare su questa pagina stralci di un'articolo di Antonella Randazzo che ho letto qualche tempo fa in rete. Sono cose di cui tutti bene o male (io compresa) siamo a conoscenza, ma vi invito comunque a leggere perchè è molto interessante.
"Le autorità occidentali, attraverso i media, denunciano spesso i comportamenti discriminanti e vessatori, contro la donna, presenti all'interno della cultura islamica. Queste denunce danno ad intendere che la cultura occidentale tutela i diritti delle donne. Ma siamo davvero sicuri che le donne siano rispettate nella cultura occidentale? Dai fatti sembrerebbe proprio di no.
Nelle zone occupate dalle truppe occidentali, il livello di disprezzo e di violenza contro le donne è massimo. L’arrivo degli eserciti occidentali (peacekeepers o Caschi Blu, missioni Nato ecc.) produce sempre, oltre allo sfruttamento economico e sociale dei popoli occupati, anche sfruttamento sessuale di donne e bambini. Quasi mai i soldati subiscono processi per questi reati, nemmeno quando il crimine viene denunciato e provato. La violenza contro le donne e i bambini sembra fare parte della "missione" delle truppe occidentali. […]
Le aree di guerra e le basi militari diventano luoghi di sfruttamento e di schiavitù sessuale. In seguito alla creazione di una base militare, si registra l'aumento della prostituzione e delle violenze contro le donne. Nelle zone limitrofe alle basi americane si concentra l'offerta sessuale, perché c'è la domanda. Oltre alla prostituzione, i soldati americani praticano anche diverse forme di violenza e prepotenza contro le prostitute e le donne in genere. […]
In Iraq e in Afghanistan, moltissime donne vengono quotidianamente violentate da soldati americani e britannici. I casi di violenza vengono in gran parte occultati, ma alcune donne hanno avuto il coraggio di raccontare fatti agghiaccianti: torture, maltrattamenti e violenze subite in seguito all'arresto arbitrario da parte delle truppe d'occupazione. […]
Women Against Rape ha denunciato che alcuni soldati inglesi hanno scattato foto di stupri e violenze, che poi hanno fatto circolare come materiale pornografico. Le truppe americane e britanniche praticano violenze sessuali anche su bambini, come è stato denunciato da numerose associazioni umanitarie. Esistono foto e video che documentano queste atrocità, e sono stati visionati anche da alcune autorità anglo-americane, come il vicepresidente americano Dick Cheney, che hanno fatto finta di non aver visto. […]
La "globalizzazione", impoverendo molti paesi, ha prodotto il fenomeno della tratta e riduzione in schiavitù delle donne. Molte donne, spesso giovanissime, vengono adescate con la promessa di un posto di lavoro, ma una volta uscite dal loro paese vengono violentate, schiavizzate e costrette a un'esistenza da incubo. Queste donne vengono inserite nel giro di prostituzione di molti paesi europei. […]
Tutte le religioni tradizionali discriminano le donne, impedendo l'amministrazione del culto e imponendo dottrine che le penalizzano. Il mondo ricco non tratta la donna al pari dell'uomo, ma la relega nelle mansioni più umili e la considera per il suo aspetto estetico, all'interno di un sistema mediatico che esalta la sessualità nei suoi aspetti più istintivi.
La propaganda mediatica, punta a convincere che la donna occidentale gode degli stessi diritti dell'uomo, per scoraggiare ogni lotta per un'effettiva parità. Negli anni Settanta si parlava di femminismo e di lotte per la parità, ma oggi ciò appare come ridicolo e obsoleto, e questo sancisce la reale condizione di inferiorità della donna, spacciata per parità. […]
Le donne del mondo ricco sono esposte al martellamento mediatico denigrante e mercificante, che le destabilizza e in molti casi provoca disturbi alimentari o scompensi di vario genere. Il martellamento punta a farle sentire fisicamente inadeguate, attraverso modelli perfetti, dotati di magrezza non naturale o di caratteristiche fisiche non comuni.
In Italia non c'è alcuna parità fra uomo e donna. Le donne sono discriminate nel lavoro, nella società e talvolta anche in famiglia. Esse lavorano con salari più bassi e meno possibilità di carriera. Negli ordini professionali o nei posti di comando le donne sono pochissime, così come nel settore della politica e della burocrazia. Le donne lavorano in quelle mansioni che richiedono bella presenza, come la commessa, oppure nelle mansioni più umili o poco qualificati, come nelle pulizie o nell'assistenza agli anziani. Nel resto dell'Europa e negli Usa c'è una situazione analoga, anche se l'occupazione femminile è più elevata e ci sono più donne nelle posizioni di prestigio.
In Italia proliferano i concorsi di bellezza, e persino la Rai dedica ogni anno molte serate all'elezione di Miss Italia, esaltando l'evento come fosse importantissimo. Gli spettacoli televisivi mostrano donne poco vestite, che vengono utilizzate per la loro avvenenza. Da anni ormai ci siamo abituati all'esistenza di programmi in cui sono presenti una o più figure femminili che si offrono alla vista ma non hanno alcun ruolo né competenze professionali. In alcuni di questi programmi, vengono fatte inquadrature maliziose di seni, glutei o labbra gonfie e invitanti. Negli ultimi anni, i modelli femminili proposti in TV sono diventati sempre più lontani dalle donne reali, e sempre più vicini a quelle immagini delle riviste che nei tempi passati venivano nascoste dietro le edicole. Le vallette in TV, spesso non hanno nemmeno un nome, e subiscono una depersonalizzazione che ha lo scopo di farle apparire semplicemente come oggetti sessuali seducenti. […]
Negli ultimi decenni, in Italia, la qualità dei programmi TV si è talmente abbassata da ridursi quasi esclusivamente a spettacoli scadenti, volgari o sgradevoli, che mettono in ridicolo o umiliano la figura femminile. Ad esempio, qualche tempo fa, in una puntata di "Porta a Porta", il conduttore Bruno Vespa ospitava una donna che doveva mostrare i suoi seni prorompenti, come se ciò fosse indispensabile per consentire agli ospiti di trattare il problema della chirurgia del seno. […]
Nel 2006, in Italia, ci sono stati 74.000 stupri, il 6,6% dei quali ha riguardato minorenni. Ogni anno 500.000 donne italiane denunciano casi di stupro, di molestie o di tentata violenza. […]
La cultura occidentale illude la donna di essere libera sessualmente, ma "mercificare" non significa liberare. Nelle civiltà dominate dal maschile è l'uomo che vuole stabilire quale debba essere la personalità e la sessualità femminile, attuando un controllo che tende ad alterare ciò che il femminile originariamente è o può essere.
Negli ultimi decenni, i media occidentali puntano a fare in modo che la donna abbassi il concetto che ha di se stessa, fino a ritenere di valere soltanto per le sue qualità estetiche. Sempre più programmi televisivi parlano di interventi chirurgici per modellare il corpo o per eliminare le rughe. L'invasione massiccia di questi programmi e delle pubblicità di prodotti per la bellezza o per il trucco, rischiano di farci perdere di vista che prima ancora di essere donne o uomini, siamo persone, e come tali abbiamo diritto al rispetto del nostro corpo e della nostra dignità di esseri umani. Le risorse dell'uomo sono sia "maschili" che "femminili", e risulta impossibile un vero progresso culturale e umano se non si integrano tutti gli aspetti, e se non si diventa capaci di rispettare ogni essere umano nel suo valore di persona."